La distribuzione della frenata nelle mountain bike freni a disco è uniforme. La forza frenante viene, infatti, applicata sul mozzo e, da questo punto, inizia a diffondersi in modo uniforme lungo tutti i raggi, fino a raggiungere il cerchio. La frenata è, quindi, dolce e omogenea.
Nei sistemi frenanti a disco meccanici, la forza viene trasferita mediante cavi in metallo che, con il passare del tempo e l’usura, tendono normalmente a diventare meno elastici e non riescono più a modulare gradualmente la frenata.
Nelle mountain bike con freni a disco idraulici, la pinza che mette in azione le pastiglie viene spinta da un liquido, l’olio dei freni, che, essendo un fluido e non un metallo, non subisce l’usura e mantiene inalterata la capacità di modulare la frenata.
Un altro aspetto molto importante da valutare è l’ambiente in cui viene usata una MTB.
Le condizioni ambientali esterne sono spesso estreme: sporco, fango e acqua, polvere e detriti sul percorso fanno, quasi sempre, da sfondo all’utilizzo di una mountain bike. Quando si pedala sotto la pioggia o su un terreno fangoso, i pattini degli impianti frenanti tradizionali perdono grip mentre i freni a disco, sia meccanici che idraulici, mantengono intatta la loro capacità di frenata.
Altre considerazioni da fare riguardano la durata e la facilità di manutenzione. Per ciò che concerne il primo aspetto, è facile rendersi conto che i freni tradizionali, proprio per la loro conformazione e per i materiali con cui sono realizzati, hanno una durata minore rispetto ai freni a disco.
La facilità di manutenzione è legata all’esperienza dell’utilizzatore, per cui il consiglio migliore è quello di valutare con oggettività le proprie capacità di meccanico.